Crisi, oggi
Crisi, oggi
Ognuna delle crisi descritta negli altri punti porta a scontri molteplici: tra Stati per accaparrarsi le risorse scarse, ( e nel caso del clima queste diventano i territori meno colpiti), tra popolazioni che emigrano dalle zone colpite o depauperate, all’interno degli stati come rivolte contro il peggioramento delle condizioni.
La cartina sopra mostra come molte delle guerre locali combattute in questi anni siano legate al petrolio: queste sono destinate a moltiplicarsi, aggiungendosi a quelle per l’acqua e la terra....
Anche le risorse minerarie sono in molti casi scarse rispetto alla fame provocata dallo sviluppo intensivo: la Cina in particolare ha condotto una politica massiccia di acquisizione delle risorse minerarie mondiali, sia in Asia sia in Africa, comprando direttamente le miniere o appoggiando i regimi locali che favorivano il suo commercio.
Questo significa che in uno scenario finora dominato dai predoni europei e nordamericani si é aggiunto un nuovo protagonista di peso. Difficile immaginare uno sviluppo pacifico della situazione, con uno sviluppo economico ancora solidamente ancorato al petrolio e incapace di staccarsene realmente (le strade perseguite sono in larga parte di facciata,come l’auto elettrica, più dannose del male, come i biocombustibili, o incapaci , come eolico e fotovoltaico, di sostituire i combustibili tradizionali..v. i dati sui consumi) e poi di fronte alle migrazioni di milioni di persone dalle zone colpite dai cambiamenti climatici o dalla carenza d’acqua.
da ‘Le Monde Diplomatique’
Crisi e guerre